E-commerce: il mondo si è stancato di comprare online

E-commerce

E-commerce e acquisti on line caleranno del 2,5% quest’anno, secondo Statista. Inflazione, rincari e ritardi nelle forniture ne sono le cause. Si torna ad acquistare nei negozi fisici? Ecco cosa sta accadendo

Secondo gli esperti, l’e-commerce subirà un drastico rallentamento quest’anno.

Statista, la business platform tedesca n. 1 al mondo che fornisce dati di mercato e di consumo, sostiene che i ricavi globali dal commercio on line caleranno per la prima volta dopo anni di crescita. Si stima un calo di 3.748 miliardi $ rispetto al 2021, una cifra pari a circa il doppio del Pil italiano.

Tra le cause:

  • i recenti aumenti dei prezzi dell’energia,
  • inflazione galoppante,
  • odore di recessione,
  • tempi di fornitura lunghi per indisponibilità delle materie prime.

Qualcuno già pensa ad un ritorno ai negozi fisici. Ma gli economisti dicono di no.

Anzi la frenata è solo una questione di tempo e l’e-commerce presto tornerà a dominare le dinamiche di mercato.

E’ davvero così? Ecco quello che dovresti sapere

Tanto per cominciare, c’è da dire che i cali degli acquisti non riguarderanno solo l’e-commerce ma il commercio in generale.

La situazione economica non è incoraggiante.

Da un lato le questioni mondiali (cambiamenti climatici, guerre, carestie, risorse energetiche, disastri), da un altro l’impennata dei prezzi stanno creando una profonda incertezza sui mercati.

Secondo l’indagine di Statista, nell’ultimo anno il 71% dei prodotti di maggiore interesse per chi naviga è rincarato molto più del tasso di inflazione che a luglio era il 7,9%.

Dall’elettronica alle calzature, dalle gomme per auto alle spese alimentari, gli aumenti hanno investito tutti i settori con rincari anche 90%.

Quindi lo scenario cui stiamo assistendo è la chiara reazione ad uno sconvolgimento inatteso dei prezzi.

In contrapposizione a tutto ciò, resta una certezza: i prodotti online, specie se tenuti d’occhio e comparati, costano generalmente meno di quelli dei negozi fisici, con un risparmio medio di oltre il 35% nell’elettronica, del 15% sugli elettrodomestici e del 10% sui televisori.

Cosa devi aspettarti per il futuro?

I dati di Google Trends dimostrano che la pandemia ha spinto i consumatori a cambiare profondamente le proprie abitudini, rivolgendosi sempre più alle vetrine digitali prima di fare un qualunque acquisto.

Le risultanze mostrano però che le persone non cercano solo prodotti, ma anche ispirazioni per regali, ricette, libri da leggere e informazioni su come allenarsi e mantenersi in salute ecc ecc.

Per questo motivo, il mercato on line è destinato a crescere, al di là di un momentaneo rallentamento.

Ma non bastano più le tipiche vetrine digitali di prodotti. Commercianti e imprenditori negozianti devono imparare a:

  • creare contenuti in grado di guidare i consumatori verso acquisti consapevoli;
  • organizzarsi per fornire servizi più complessi legati all’assistenza e alla consegna;
  • perfezionare il post vendita;
  • adottare il modello Amazon per le consegne e l’assistenza continua.

Come dimostrano le ricerche, gli utenti cercano molto più frequentemente “il miglior…”, invece che “il più economico”.

Cosa fare nell’immediato se sei un commerciante o un imprenditore

Più che pensare a creare un buon sito di vendita on line, devi imparare a integrare l’e-commerce con il negozio fisico.

In base a uno studio di Euromonitor si prevede che fino al 2024 la maggior parte degli acquisti, nello specifico il 78%, continuerà ad avvenire offline, ovvero al negozio fisico. Lo stesso studio però stima anche che il 54% delle entrate dei negozi fisici andrà a quei negozi (o alle aziende che li gestiscono), che avranno integrato il digitale nei loro business model.

Il futuro è particolarmente NERO per tutti quei negozi che si limitano a offrire vetrine di prodotti, trascurando tutto il resto.

Quello che i consumatori chiedono non sono più semplici prodotti, ma consigli, guide, suggerimenti su come sfruttare al meglio ciò che acquistano.

Amazon, principale motore per gli acquisti on line, sta aprendo punti vendita fisici negli Stati Uniti (sono distribuiti tra California, Colorado e Washington) e si sta preparando ad aprirne altri in Ohio e California.

Non piccoli punti vendita, ma negozi con una superficie di circa 3.000 metri quadri nei quali sarà possibile acquistare prodotti di tutti i generi: libri, alimenti, abbigliamento, elettronica, articoli casalinghi e tanto altro.

In sintesi, commercianti e imprenditori sono chiamati a FARE MARKETING offline e online, non solo ad aprire negozi fisici o digitali.

Fare marketing non significa fare sconti, promozioni o limitarsi a fare pubblicità.

Vuol dire intercettare i desideri e i bisogni dei clienti a cui rispondere in modo chiaro ed efficace, a cominciare da un servizio di assistenza pre e post vendita di prim’ordine.

Non basta più proporre dei prodotti, ma occorre farsi interprete dei problemi dei clienti, offrendo loro la via per risolverli attraverso le tue stesse proposte.

Fare marketing quindi vuol dire rispondere alle esigenze che il mercato pone in evidenza, elargendo servizi di informazione e consulenza preventiva. La vendita diventa così una conseguenza naturale della tua capacità di aver intuito desideri e bisogni.

Anche dopo l’acquisto, il cliente non va abbandonato al proprio destino. Ma va seguito, riverito e assistito con servizi puntuali in grado di gestire velocemente reclami, dubbi, errori.

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Ma occhi aperti! Non confondere il concetto di strategia con quello delle comuni agenzie di marketing che ti parlano di digital strategy!

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